I prestiti cambializzati per autonomi sono dedicati ai liberi professionisti nonché a tutte quelle persone che svolgono un’attività in proprio e rappresentano un’interessante alternativa per ottenere un finanziamento.
La caratteristica principale di questa tipologia di prestito è rappresentata dal fatto che anziché portare in garanzia la tradizionale busta paga si dovrà presentare all’istituto creditizio una cambiale.
La cambiale è un titolo esecutivo, quindi se non si dovesse provvedere al pagamento della stessa, la banca o l’istituto creditizio che ha concesso il finanziamento potrà ricorrere al pignoramento dei beni personali.
Si dovrà ricordare che l’istituto erogante potrà richiedere delle ulteriori garanzie (beni mobili di valore, beni immobili oppure la presenza di un garante o ancor più la stipula di una polizza sulla vita).
Ovviamente il numero delle garanzie presentate sarà direttamente proporzionale all’importo potenzialmente ottenibile.
Generalmente gli istituti creditizi o le finanziarie stabiliscono un tetto massimo della somma finanziabile che si aggira tra i 30000 e i 50000 euro. La durata invece variabile da istituto a istituto partirà da un minimo di 12 mesi fino a un massimo di 120 mesi
Una peculiarità dei prestiti cambializzati per autonomi è data dal fatto che l’erogazione degli importi risulta essere molto rapida. Basti pensare che in alcuni casi i tempi per ottenere l’erogazione dell’importo possono aggirarsi anche intorno alle 24 ore fino ad un massimo di una settimana (con una media di due/tre giorni).
Generalmente l’importo viene erogato con un accredito sul conto corrente della persona che aveva richiesto il finanziamento.
I lavoratori autonomi che intenderanno richiedere un prestito cambializzato dovranno presentare alcuni documenti:
• documento d’identità in corso di validità;
• il codice fiscale;
• il modello unico;
• eventuali altre garanzie richieste.
Questa tipologia di finanziamento prevede che il richiedente sia assolutamente puntuale nel pagamento delle rate dal momento che il saltare o ritardare anche una sola rata potrebbe portare al protesto con relativo pignoramento dei beni.
Ogni cambiale emessa dall’istituto erogante indicherà l’importo della rata e la relativa data di scadenza.
Il finanziamento si considera estinto nel momento in cui tutte le cambiali saranno state pagate.
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